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Tag: diagnosi

Il dolore orofacciale: sintomi e consigli per affrontare al meglio questo disturbo

Il dolore orofacciale è un disturbo molto fastidioso che può coinvolgere il viso e la testa. Questo problema può essere associato ad alcune patologie dentali, anche se spesso le cause sono da ricercare altrove.

Il dolore orofacciale può colpire il viso, la testa, il collo o l’interno della bocca e fa riferimento a una branca dell’odontoiatria specializzata nella diagnosi e nella cura del dolore non dentale. Questa condizione è associata ad alcuni disturbi, tra cui i più frequenti sono quelli muscoloscheletrici e in particolare i temporomandibolari (ATM), che coinvolgono le articolazioni deputate al movimento della mandibola e colpiscono anche i muscoli che permettono di masticare e parlare, oltre che altre strutture associate.

Il dolore orofacciale colpisce più di frequente le donne, anche se circa il 5-12 per cento delle persone può sviluppare disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare.

Una delle manifestazioni di questa patologia è il dolore miofasciale, per cui il dolore si localizza in una parte diversa del corpo rispetto a quella in cui ha origine: si parla in questo caso di “dolore riferito“. Se il paziente, ad esempio, presenta dolore ai denti senza una causa correlata, questo potrebbe essere “riferito” da altri muscoli del viso o della testa.

Un’altra tipologia di dolore orofacciale è la nevralgia del trigemino. In questo caso, il dolore si presenta come breve, acuto, lancinante e intenso e può essere provocato da azioni normalmente innocue, come ad esempio toccarsi leggermente il viso, lavarsi i denti, parlare, masticare o radersi.

La sindrome della bocca che brucia è un’altra forma di dolore orofacciale, che implica una sensazione di bruciore nella bocca e di frequente anche nella lingua.

Anche l’emicrania localizzata nel viso può essere confusa con un dolore dentale o facciale, mentre spesso è sintomo dei disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare e della cefalea, che possono presentarsi in contemporanea e provocare un aumento di intensità o una cronicizzazione del problema.

In generale, il dolore è un’esperienza personale, spesso complicata da spiegare. È però molto utile per i medici sapere dove è localizzato, se è sempre presente o intermittente, la sua durata e qualsiasi sintomo associato. Descrivere il dolore può aiutare anche a localizzare le sue cause: ad esempio, nel caso in cui il dolore sia simile a scosse elettriche, è possibile un coinvolgimento dei nervi. Se invece il dolore si manifesta all’apertura della bocca, o quando si mastica o parla, potrebbe trattarsi di un disturbo dell’articolazione temporo-mandibolare.

Per questo è importante parlarne e affidarsi alla competenza di esperti e specialisti, come quelli della Dental One , in grado di trovare la diagnosi e le cure giuste in base alle specifiche patologie.

Ortodonzia fissa:

I denti diritti e regolari così come un’occlusione corretta e stabile sono un dono della natura, che rendono un individuo soddisfatto sia funzionalmente che psicologicamente perché sempre di più è cresciuta rispetto al passato l’attenzione all’estetica del sorriso.

Tuttavia oltre il 50% dei bambini e degli adulti presentano malocclusioni e denti affollati o diastemati (ossia con spaziature), che richiedono un trattamento con apparecchi ortodontici.

MOTIVI PER CUI SI RICORRE AD UN TRATTAMENTO ORTODONTICO

  • Estetica: spesso è il motivo principale per cui il paziente richiede un trattamento ortodontico e in genere si mettono in rilievo in sede di prima visita anche altre problematiche ortodontiche che il paziente ignorava
  • Malocclusione e carico masticatorio errato: è la motivazione principale che spinge noi clinici a consigliare un trattamento ortodontico, perché spesso la presenza di malocclusioni può causare segni e sintomi come usure dentali anomale, problemi articolari, problemi parodontali
  • Prevenzione di carie e parodontopatie: i denti affollati sono più difficili da pulire e si formano nicchie poco accessibili allo spazzolino, dove si depositano placca batterica e tartaro, aumentando notevolmente il rischio di carie rispetto a denti posizionati correttamente ed allineati
  • Riabilitazioni pre-protesiche: negli adulti spesso ci sono quadri in cui sono stati persi da molti anni degli elementi dentari e quelli presenti si sono spostati in modo da tale da non consentire il posizionamento corretto di impianti o di protesi che sostituiscano i denti mancanti; con il trattamento ortodontico si può ripristinare la corretta posizione dentale, a tutte le età
  • Problemi fonetici: come nei casi di morso aperto e/o di palato stretto che alterano la posizione della lingua durante la fonazione

DIAGNOSI

Dal momento che ogni caso ortodontico è differente da un altro, è necessario effettuare una corretta diagnosi in modo tale da poter impostar il corretto piano di trattamento, sia che venga effettuato su un paziente in età adolescenziale, sia che venga effettuato su un paziente adulto.

Per fare questo bisogna raccogliere una serie di informazioni:

  • fotografie dentali e del volto
  • impronte, cere e arco facciale per il montaggio in articolatore dei modelli in relazione centrica
  • ortopanoramica
  • CBCT (Tomografia Cone Beam) per lo studio delle Articolazioni Temporo-mandibolari e per valutare eventuali alterazioni presenti nei mascellari
  • analisi cefalometrica

Dall’analisi di questi records è possibile impostare il corretto piano di trattamento ortodontico che verrà esposto al paziente prima di iniziare la cura.

EPOCA DI INIZIO DI UN TRATTAMENTO ORTODONTICO

Un trattamento ortodontico si può iniziare quando erompono in arcata i secondi molari (in genere intorno ai 12 anni di età) e, contrariamente a quanto si pensi, a partire da allora può essere effettuato a tutte le età!

FUNZIONAMENTO DEGLI APPARECCHI FISSI

Gli apparecchi fissi degli apparecchi ortodontici detti multibande con attacchi o bracket che vengono fissati sui denti e collegati tra loro con fili metallici che vengono piegati individualmente e poi sostituiti periodicamente dall’ortodontista (gli appuntamenti in genere sono ogni 4-6 settimane).

Gli archi metallici generano delle forze che vengono trasmesse sui denti, spostandoli nella posizione desiderata in un tempo definito a seguito dello studio del caso ortodontico. Indipendentemente dalla collaborazione del paziente l’apparecchio è attivo 24 ore al giorno e la sua efficacia non è legata all’età, funzionando allo stesso modo sia nell’adulto che nel bambino.

L’apparecchio ortodontico non è doloroso; nei primi giorni dall’applicazione si avverte una tensione nei denti (la sensazione è quella di una dolenzia ai muscoli quando si riprende a fare sport dopo un periodo di inattività), ma sono sempre dolenzie provocate, come nella masticazione, mai spontanee e, in ogni caso, tutti questi sintomi scompaiono dopo pochi giorni e, passata la fase di assestamento, l’apparecchio è ben tollerato.

E per chi non ama “il sorriso metallico” esistono soluzioni più estetiche come gli attacchi in ceramica, che sono senza dubbio meno evidenti.

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