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Tag: corona

Ritrattamento endodontico:

Cominciamo con lo spiegare che il ritrattamento canalare è un nuovo trattamento canalare dentale che è stato eseguito quando il trattamento endodontico iniziale non ha avuto lo stesso successo oppure è fallito. Questo trattamento consisterà nella rimozione dei materiali di riempimento dai canali radicolari dentali per pulirli e rimodellarli. Il ritrattamento canalare terminerà tipicamente con una nuova sigillatura dei canali radicolari. Ma quando sarà necessario procedere nell’eseguire un ritrattamento canalare? Ci sono una serie di sintomi e segni che possono indicare che il trattamento endodontico non è andato come previsto, cioè ha fallito. Questi segni e sintomi possono essere di vario tipo e includono la presenza di dolore persistente nel dente trattato che potrebbe anche aumentare con il passare dei giorni. Il ritrattamento canalare potrebbe anche rendersi necessario in caso di una infiammazione facciale del dente trattato endodonticamente o in caso di fratture endodontiche dei denti e di tenerezza alla percussione o alla palpazione del dente. Segni radiologici che un canale radicolare non è stato trattato o riempito correttamente o completamente sono facilmente individuabili dal dentista, e in questi casi non resterà altra alternativa all’estrazione del dente che procedere con il ritrattamento canalare. Quando si parla di ritrattamento canalare dolore e fastidio possono essere presenti in minima parte nella fase successiva all’anestesia locale ma tenderanno comunque a sparire nel giro di poco tempo. Il ritrattamento canalare diventerà necessario anche in presenza di canali radicolari accessori che non sono stati o non potevano essere trattati nella prima endodonzia. Anche la comparsa di una nuova carie o lesione infettiva che colpisce nuovamente il canale radicolare dentale potrebbe essere uno dei motivi per cui il dentista valuterà il ritrattamento canalare al pari di una frattura della corona o dell’otturazione che ha causato un nuovo processo infettivo nel dente. Di fronte a uno o più segni e/o sintomi sopra descritti è necessario recarsi rapidamente dallo studio dentistico.

Ritrattamento canalare: come si fa

Come abbiamo già accennato uno dei motivi che possono rendere opportuno valutare un ritrattamento canalare sono la contaminazione da precedente trattamento endodontico, una frattura dentale, un processo infettivo e così via. Se un paziente si presenta nello studio dentistico con un dente devitalizzato e uno dei sintomi che abbiamo elencato, il dentista capirà subito che il dente devitalizzato non è guarito in modo adeguato. E’ il caso, ad esempio, di un dolore che è peggiorato dopo il trattamento iniziale e che compare ogni volta che si mastica o si morde. Si consideri inoltre che uno o più canali radicolari mal otturati e carie ricorrenti possono essere individuati facilmente con una radiografia. Inoltre si potrebbe avere una lesione apicale che non esisteva all’inizio del trattamento endodontico. La modalità di esecuzione del ritrattamento canalare inizierà con un esame clinico e radiografico del dente infetto. Sarà fondamentale fin dall’inizio stabilire la causa che ha causato il fallimento del primo trattamento endodontico. Una volta chiarite tutte le informazioni e la causa del fallimento endodontico è possibile procedere, se possibile, ad eseguire in concreto il ritrattamento canalare. Il trattamento verrà eseguito utilizzando l’anestesia infiltrativa nello studio dentistico, quindi questo trattamento non causerà alcun dolore o disagio. Il ritrattamento canalare consisterà nella rimozione del materiale di riempimento dal primo canale radicolare e nella pulizia del nuovo processo infettivo. Dopo aver fatto ciò e rimodellato i canali radicolari, si procederà nuovamente alla corretta otturazione di questi. Prima del ritrattamento canalare il dentista specialista dovrà verificare che il dente possa essere effettivamente ricostruito, che il parodonto sia sano e che i canali radicolari siano accessibili senza ricorrere alla chirurgia. Inoltre, il paziente deve mostrare adeguate abitudini di igiene orale, sentirsi motivato a preservare i propri denti naturali.

IL DIASTEMA. COS’E’?

“Diastema” è un termine medico che indica la presenza di uno spazio largo e vistoso tra due denti contigui. Tipico dei denti incisivi superiori, il diastema appare come un grosso buco nero tra i denti, che a seconda dei gusti e della gravità dona dolcezza e simpatia al sorriso, o ne peggiora l’estetica.

DA COSA E’ CAUSATO? Si ritiene possibile che il diastema si verifichi in presenza di una sproporzione tra la dimensione dei denti e della mascella. Per questa ragione, si vengono a creare uno o più spazi tra denti vicini, che prendono appunto il nome di diastemi.
Un’altra ipotetica causa di diastemi va ricercata nella lunghezza e nello spessore del frenulo gengivale, il sottile lembo di tessuto che collega le labbra con la gengiva. Quando il frenulo gengivale è molto pronunciato e presenta un’attaccatura molto bassa, la sua inserzione fibrosa può ostacolare la tendenza all’avvicinamento spontaneo degli elementi dentali (incisivi).
Nei bambini piccoli, pare che la cattiva abitudine di succhiarsi il pollice possa in qualche modo contribuire alla formazione di diastemi nei dentini da latte.

COME RIMEDIARE? Non è detto che tutti i diastemi debbano essere richiusi mediante un intervento dentistico correttivo: al di fuori del disagio estetico, infatti, molti di questi non creano alcun danno patologico alla dentatura.
Spetta dunque al dentista decidere come procedere dinanzi ad un diastema. Le opzioni sono:

  • Conservare il diastema così com’è: scelta adeguata quando il solco tra i due incisivi non riflette una condizione morbosa e non crea disagio al paziente.
  • Trattamento ortodontico per allineare i denti: questo intervento di prima linea per richiudere il diastema consiste nell’applicazione di un apparecchio, fisso o mobile, sui denti. I risultati, purtroppo, non sono immediati. L’intervento di ortodonzia è più indicato per i giovani pazienti.
  • Trattamento “riempitivo” con le faccette estetiche : questo intervento amplifica la dimensione dei denti, rendendoli visibilmente più grandi. Le faccette in ceramica sono sottili lamine che vengono letteralmente incollate sulla superficie esterna dei denti: trovano indicazione nel trattamento di denti rotti, scheggiati, dicromici e per la correzione dei diastemi. Precisamente, in quest’ultimo caso, le faccette estetiche vengono fatte aderire alla superficie di due denti divisi da un diastema: aumentando di superficie, questi denti vengono perfettamente allineati, in modo da riempire il solco. Questa opzione è adatta per i diastemi che superano il millimetro di larghezza.
  • Copertura/sostituzione del dente con corone (capsule) : quando i denti che delimitano un diastema sono cariati o compromessi e non appartengono ad un giovanissimo, il rimedio più opportuno è il trattamento dell’infezione, otturazione e/o devitalizzazione seguito da un incapsulamento del dente con corone artificiali in ceramica o in zirconio.
  • Impianti dentali : strategie d’intervento piuttosto drastiche per la chiusura di un diastema. Gli impianti dentali possono essere eseguiti esclusivamente negli adulti, soprattutto in presenza di denti cariati o profondamente infetti.

Zirconia dentale

Che materiale è la zirconia? E’ un metallo bianco diffuso in natura come minerale ,si ricava dall’ossido di zirconio o zirconia.

Quanto durano i denti in Zirconia? In media le corone dentali durano dai 5 ai 15 anni. La durata dipende fortemente da quanto il soggetto segue quotidianamente le buone pratiche di igiene orale e dalle abitudini personali legate alla bocca e al masticare.

Come sono i denti in Zirconia? I manufatti protesici in Zirconia sono molto solidi e caratterizzati da una maggiore resistenza ai carichi occlusali ,alla corrosione e sono estremamente biocompatibili. Inoltre, la sua translucenza gli permette di avvicinarsi molto all’aspetto dei denti naturali, conferendo un’estetica impareggiabile.

La zirconia può causare allergie? No, la zirconia non è in grado di causare allergie alla cavità orale

La zirconia può essere utilizzata in implantologia? Certamente, le caratteristiche di durezza, transulcenza, biocompatibilità, resistenza, facilità di pulizia e gli alti risultati estetici sono ideali nella realizzazione di corone o ponti su impianti.

E’ facile pulire le corone o i ponti in Zirconia? Essendo un materiale non poroso è quindi facilitata la detersione , la placca batterica non si accumula e non avvengono assorbimento di sostanze acide, corrosive e tossiche.

Corona singola in metallo -ceramica o corona singola in ceramica integrale : quale scegliere?

Nella pratica odierna sempre più frequentemente si ricorre a corone in ceramica integrale singole, che ormai costituiscono una valida alternativa alle corone in metallo-ceramica. Le motivazioni sono principalmente due: quella estetica e quella economica (dato il continuo aumento dei costi dei metalli preziosi come l’oro).

La prima ceramica integrale introdotta è stata la vetroceramica feldspatica che però aveva il difetto di avere una bassa stabilità meccanica che limitava il suo utilizzo ai soli settori anteriori. Da qui le case produttrici hanno messo a punto diverse alternative con lo scopo di garantire una maggiori proprietà meccaniche pur mantenendo le ottime caratteristiche estetiche. Tra questi materiali si annoverano la leucite, il litio-disilicato o litio-disilicato rinforzato con vetro- ceramica e gli ossidi di ceramica come l’allumina e la zirconia. Ma se si parla di sopravvivenza a lungo termine (3-5 anni) quale di questi materiali si comporta meglio sia nei settori anteriori che in quelli posteriori per quanto riguarda le corone singole?

Fare un ponte nei settori posteriori può risultare molto più semplice da realizzare da un punto di vista estetico che fare una singola corona di un incisivo centrale. Mentre nel primo caso il ponte ha un colore che riguarda più corone, nella corona singola occorre dissimulare il colore della singola porcellana con il colore dei denti naturali vicini cioè che precedono e seguono la corona stessa. E’ quindi una prova di abilità che richiede esperienza e capacità.

In poche parole, il lavoro più bello ed estetico non è quello più “bianco” o più “anatomicamente perfetto” ma quello che è capace di riprendere le piccole imperfezioni dei denti naturali e rendere difficilmente individuabile il dente in porcellana.

Che cos’è una corona dentale chiamata anche capsula al dente? Scopriamolo insieme.

Il ruolo di una corona dentale è di proteggere il dente da infezioni e patologie quali carie e piorree, nonché da fratture di elementi dentali devitalizzati. Attualmente ve ne sono di diverse tipologie: oggi vedremo le caratteristiche della corona in zirconio.

La corona in zirconio è una soluzione moderna ed efficace per sostituire i denti mancanti. Il materiale utilizzato per la corona è lo zirconio, mentre la parte esterna della stessa è in ceramica. Ciò garantisce alla capsula un’elevatissima resistenza, oltre che a un’estetica incomparabile a nessun altro tipo di corone dentali. Le corone in zirconio sono inoltre più leggere di quelle in metallo-ceramica e fino al 50% più resistenti.

-Capsula al dente: quando è necessaria?

-Come si applica la corona dentale?

-Durata della corona dentale

-Vantaggi

Capsula al dente: quando è necessaria?

La capsula dentaria è necessaria in presenza di un dente ricostruito, al fine di renderlo più resistente ed evitarne la frattura. Inoltre si consiglia la capsula dentaria in seguito a devitalizzazioni e per migliorare l’estetica del dente stesso, intervenendo sul colore scuro che il dente può assumere in seguito alla terapia. Si ricorre anche all’incapsulamento in presenza di un dente fratturato o scheggiato, oppure in virtù di questioni estetiche legate alla forma o al colore dello stesso.

Come si applica la corona dentale?

L’applicazione di questo tipo di corona si applica in più di una tappa, perciò è utile scindere i vari step.

 Il dente viene devitalizzato, così da evitare i dolori che possono sorgere quando il dente è vivo.
– Il dente viene poi monconizzato nella parte della ricostruzione con perno endocanalare, fino a quando si ottiene lo spessore e la dimensioni necessarie per l’inserimento della capsula.
– Si prende l’impronta e si procede con la preparazione della corona artificiale.
– Mentre si realizza la corona definitiva si applica sul dente preparato una corona provvisoria.
– Alla fine del processo si cementa la corona dentale definitiva.

Durata della corona dentale

La durata di questo sistema dipende da più di un fattore:

– Igiene orale: per una corretta igiene dentale conviene lavarsi i denti almeno due volte al giorno, dopo ogni pasto, fare pulizia professionale ogni sei mesi e fare le visite periodiche di controllo protesiche dal dentista.

Vantaggi

  • Questo tipo di corone sono più leggere che quelle in metallo ceramica ma fino a 50% più resistente;
  • La zirconia dentale è assolutamente compatibile con l’organismo umano. Questo non è un metallo e non causa nessun tipo di allergia;
  • Il colore bianco della zirconia permette l’utilizzo delle corone per un periodo più lungo. Con le corone in zirconio non sarà mai visibile il metallo, anche se si ritira la gengiva o salta via un pezzettino di ceramica;
  • Questo materiale è in grado di limitare l’adesione della placca batterica;
  • L’ossido di zirconio non è trasparente alla luce a differenza della ceramica pura, pertanto anche i denti grigi essendo ricoperti, possono diventare molto estetici;
  • La corona in zirconio possiede infine anche una bassa conducibilità termica (perché è senza parti metalliche) che ti permette di mangiare cibi caldi e freddi senza provare sensazioni spiacevoli causate dalla temperatura.

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