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Tag: labbra

Logopedista in odontoiatria :

Spesso la figura del logopedista è associata a quella dell’ortodontista per aiutare a sistemare disturbi legati alla bocca. Le principali problematiche di cui si occupano sono: la deglutizione atipica, i frenuli labiali e linguali troppo corti e la respirazione orale.

Il logopedista è il medico specializzato nella cura, nella rieducazione della parola e del linguaggio.

Spesso la figura del logopedista è associata a quella dell’ortodontista per aiutare a sistemare disturbi legati alla bocca. Le principali problematiche di cui si occupano sono: la deglutizione atipicai frenuli labiali e linguali troppo corti e la respirazione orale.

La collaborazione costante ed il confronto tra logopedista e ortodontista può risolvere le difficoltà in maniera più veloce, con alte percentuali di successo e con standard riabilitativi elevati.

Le principali abitudini scorrette che si riscontrano nei bambini sono:

  • succhiamento del pollice;
  • uso prolungato del ciuccio;
  • lapisfagia (mangiare le matite)
  • onicofagia (mangiare le unghie);
  • masticazione delle guance;
  • masticazione di stoffa o di vestiti.

La deglutizione atipica è uno dei problemi più frequenti e molti odontoiatri e ortodontisti collaborano con i logopedisti, insegnando i giusti movimenti deglutitori. L’ortodontista è lo specialista nel mettere i denti nella posizione corretta, il logopedista invece è considerato l’esperto delle parti “molli”: la lingua, le labbra, le guance ecc.
Il paziente inoltre deve esercitarsi a casa per ripetere gli esercizi.

Con pochi esercizi al giorno in poco tempo si possono ottenere grandi risultati.

L’ortodonzia è sempre più legata alla logopedia, che insegna al paziente, sia ad imparare esercizi per migliorare e tonificare la muscolatura facciale, sia per avere maggiore consapevolezza nella deglutizione e nella respirazione, avendo un approccio più attivo.

Tutte queste cattive abitudini, se non vengono eliminate presto, possono provocare mal occlusioni, morsi aperti, palati ogivali con ovvie ripercussioni anche sulla fonetica.

Abbiamo quindi una correlazione tra la malocclusione dentaria alla difficoltà di linguaggio. Il punto nodale sta nell’intervenire presto e capire chi debba intervenire prima se il logopedista o l’ortodontista. Le principali problematiche di cui si occupano sono: la deglutizione atipicai frenuli labiali e linguali troppo corti e la respirazione orale.

IL DIASTEMA. COS’E’?

“Diastema” è un termine medico che indica la presenza di uno spazio largo e vistoso tra due denti contigui. Tipico dei denti incisivi superiori, il diastema appare come un grosso buco nero tra i denti, che a seconda dei gusti e della gravità dona dolcezza e simpatia al sorriso, o ne peggiora l’estetica.

DA COSA E’ CAUSATO? Si ritiene possibile che il diastema si verifichi in presenza di una sproporzione tra la dimensione dei denti e della mascella. Per questa ragione, si vengono a creare uno o più spazi tra denti vicini, che prendono appunto il nome di diastemi.
Un’altra ipotetica causa di diastemi va ricercata nella lunghezza e nello spessore del frenulo gengivale, il sottile lembo di tessuto che collega le labbra con la gengiva. Quando il frenulo gengivale è molto pronunciato e presenta un’attaccatura molto bassa, la sua inserzione fibrosa può ostacolare la tendenza all’avvicinamento spontaneo degli elementi dentali (incisivi).
Nei bambini piccoli, pare che la cattiva abitudine di succhiarsi il pollice possa in qualche modo contribuire alla formazione di diastemi nei dentini da latte.

COME RIMEDIARE? Non è detto che tutti i diastemi debbano essere richiusi mediante un intervento dentistico correttivo: al di fuori del disagio estetico, infatti, molti di questi non creano alcun danno patologico alla dentatura.
Spetta dunque al dentista decidere come procedere dinanzi ad un diastema. Le opzioni sono:

  • Conservare il diastema così com’è: scelta adeguata quando il solco tra i due incisivi non riflette una condizione morbosa e non crea disagio al paziente.
  • Trattamento ortodontico per allineare i denti: questo intervento di prima linea per richiudere il diastema consiste nell’applicazione di un apparecchio, fisso o mobile, sui denti. I risultati, purtroppo, non sono immediati. L’intervento di ortodonzia è più indicato per i giovani pazienti.
  • Trattamento “riempitivo” con le faccette estetiche : questo intervento amplifica la dimensione dei denti, rendendoli visibilmente più grandi. Le faccette in ceramica sono sottili lamine che vengono letteralmente incollate sulla superficie esterna dei denti: trovano indicazione nel trattamento di denti rotti, scheggiati, dicromici e per la correzione dei diastemi. Precisamente, in quest’ultimo caso, le faccette estetiche vengono fatte aderire alla superficie di due denti divisi da un diastema: aumentando di superficie, questi denti vengono perfettamente allineati, in modo da riempire il solco. Questa opzione è adatta per i diastemi che superano il millimetro di larghezza.
  • Copertura/sostituzione del dente con corone (capsule) : quando i denti che delimitano un diastema sono cariati o compromessi e non appartengono ad un giovanissimo, il rimedio più opportuno è il trattamento dell’infezione, otturazione e/o devitalizzazione seguito da un incapsulamento del dente con corone artificiali in ceramica o in zirconio.
  • Impianti dentali : strategie d’intervento piuttosto drastiche per la chiusura di un diastema. Gli impianti dentali possono essere eseguiti esclusivamente negli adulti, soprattutto in presenza di denti cariati o profondamente infetti.

Afte e lesioni della mucosa orale

Afte e lesioni della mucosa orale, cosa sono, da cosa sono causate e quali sono i rimedi? La stomatite aftosa ricorrente è la malattia ulcerativa più frequente della mucosa orale.

LE AFTE

La stomatite aftosa ricorrente è la malattia ulcerativa più frequente della mucosa orale.
In base alle manifestazioni cliniche, si distinguono tre forme:

  • AFTE MINORI
  • AFTE MAGGIORI
  • AFTE ERPETIFORMI
  • Le afte minori sono le più frequenti e la sede preferenziale è la mucosa del labbro inferiore. Hanno l’aspetto di ulcerazioni tondeggianti ricoperte da membrane biancastre (fondo bianco-giallastro), circondate da un alone eritematoso (rosso), molto dolorose. Hanno un diametro inferiore ad 1 cm e sono frequenti anche noi bambini.

    Guariscono spontaneamente nel giro di 10-15 giorni, ma in pazienti predisposti tendono facilmente a recidivare, per questo si tende a parlare di una patologia ricorrente.
  • Le afte maggiori (diametro maggiore di 1 cm) appaiono più frequentemente sulla mucosa delle labbra, palato molle e pilastri palatini. Richiedono un tempo di guarigione più lungo delle forme minori (anche fino ad 1 mese) e per la loro estensione sono più dolorose.
  • La stomatite aftosa erpetiforme è caratterizzata da gruppi numerosi di piccole ulcerazioni puntiformi, che durante l’evoluzione possono fondersi tra loro.

    Questa malattia viene spesso confusa con l’herpes simplex che tuttavia si manifesta solo sulla mucosa cheratinizzata del palato duro, del bordo vermiglio delle labbra, del dorso linguale e della gengiva fissa, e non sulla mucosa di guancia, pavimento della bocca e versante interno delle labbra, dove invece si trova una mucosa non cheratinizzata e dove si sviluppano le afte.

DA COSA POSSONO ESSERE CAUSATE LE AFTE?

Nonostante la stomatite aftosa sia da molto tempo oggetto di indagini cliniche e sperimentali, le cause non sono ancora chiare, ma vi sono fattori di natura esogena (esterni all’organismo) o endogena (interni all’organismo) che ne favoriscono la comparsa.

  • Traumi occasionali
    Morsicature, spazzolamenti energici, contatto con oggetti o cibi taglienti come lische di pesce o briciole, alimenti e bevande ustionanti, trattamenti odontoiatrici, protesi sporgenti, punture.
  • Microrganismi dannosi
    Batteri come gli Streptococchi, Virus come l’Herpes e funghi come la Candida, attivi soprattutto in concomitanza di un calo delle difese immunitarie nei portatori di protesi e apparecchi ortodontici o a causa di scarsa igiene orale e infezioni dentali o parodontali.
  • Fattori genetici
    L’afta tende a presentarsi se vi sono casi precedenti nelle propria famiglia, soprattutto nei gemelli omozigoti.
  • Fattori nutrizionali
    Anemia e scarso consumo di alimenti contenenti ferro, zinco, acido folico, vitamine del gruppo B.
  • Allergie
    Intolleranza a particolari cibi o bevande, sindromi allergiche causate da farmaci.
  • Condizioni psicologiche
    Eccessivo stress da lavoro o studio, stati d’ansia o depressione.
  • Fumo
    I fumatori sono più predisposti ad afta poiché il fumo induce cheratinizzazione della mucosa orale.

QUALI SONO I RIMEDI?

Generalmente le afte tendono a regredire spontaneamente sempre che la causa non sia una precisa patologia per la quale bisognerà appurarne le cause con appositi esami.

Le afte non sono contagiose, né pericolose. Tuttavia il dolore e i talvolta lunghi tempi di guarigione possono influenzare negativamente l’alimentazione, la vita sociale del soggetto e l’attività lavorativa. Per questo, in molti casi il trattamento si rende necessario più per il controllo del dolore e per velocizzare i tempi di guarigione, piuttosto che per la patologia stessa.

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