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Tag: bocca

Mancanza di calcio: anche i denti ne risentono

Il nostro organismo basa il suo efficace funzionamento sulla presenza di specifiche sostanze in grado di regolarne le attività e i processi vitali: senza di esse, molto spesso, alcune delle più importanti attività potrebbero subire un deciso rallentamento o, nel peggiore dei casi, potrebbero arrestarsi, dando luogo a patologie di variabile entità.

Come saprai molto bene, uno dei minerali maggiormente presenti nell’organismo umano alla base di numerosi processi fisiologici è il calcio: nell’immaginario collettivo, esso è spesso associato all’apparato scheletrico.

A riprova di questa assoluta verità, il calcio si configura come un elemento fondamentale per la salute del tessuto osseo in generale; tuttavia, in questo breve ma interessante articolo, focalizziamo l’attenzione sul ruolo che questo minerale possiede sulla salute dei denti, andando ad esaminare le problematiche che potrebbero insorgere qualora esso sia presente in piccolissime parti o sia totalmente assente.

Il ruolo del calcio nel benessere dei denti e delle gengive

Probabilmente, anche tu almeno una volta nella vita ti sei sottoposto ad una visita dentistica: saprai per certo come la salute del cavo orale abbia un’importanza capitale per l’intero benessere fisico.

In bocca, infatti, avvengono i primissimi processi digestivi e, pertanto, è un ambiente continuamente bersagliato dall’azione dei batteri decisi a infiltrarsi negli spazi interdentali per trovare terreno fertile per riprodursi e moltiplicarsi.

Basta un’insufficiente igiene orale o una trascurata pulizia dentale per agevolare tale processo: ecco dove risiede l’importanza del calcio!

Questo nobile minerale, infatti, riesce a rafforzare la struttura e lo smalto dei denti, rendendoli particolarmente preparati all’eventuale azione batterica e alla formazione della placca o di carie.

Non solo i denti, anche le gengive sono oggetto dell’azione benefica del calcio: esso si pone come primaria fonte di prevenzione contro le infezioni gengivali e l’insorgenza delle relative patologie, come le parodontiti, molto pericolose se non trattate tempestivamente.

Ma cosa accade quando le riserve di calcio nell’organismo stanno per finire o sono totalmente assenti?  Come si può riequilibrare la normale quantità di calcio?

Le cause e la sintomatologia legata alla mancanza di calcio

Come puoi perfettamente evincere anche tu, è fondamentale scongiurare l’assenza di calcio nell’organismo data l’ingente mole di processi vitali nei quali esso interviene!
Ma come si rende evidente la carenza di tale minerale?

Sostanzialmente tramite dei sintomi ben precisi e difficilmente ignorabili, tra i quali si annoverano:

  • secchezza della pelle e frequente esfoliazione;
  • fragilità di unghie e capelli;
  • dolori muscolari;
  • crampi e spasmi articolari;
  • convulsioni.

L’organismo umano riesce a segnalarti l’assenza di calcio mediante alcuni sintomi ben visibili specialmente sui denti.

Ad esempio, un segnale della probabile carenza di calcio è la comparsa di macchie bianche sui denti anche se, molto spesso, esse sono riconducibili alla mancanza di vitamina D, diretta responsabile della diminuzione dei livelli di calcio.

Che dire delle cause che si celano dietro la riduzione delle riserve di questo importante minerale?
Tra le più comuni vi è sicuramente l’alimentazione scorretta: molto spesso, le nostre abitudini alimentari mancano di equilibrio, spostandosi verso una determinata tipologia di macronutrienti che spesso e volentieri causa la riduzione dell’assorbimento di calcio.

Ad esempio, abusare di cibi integrali, di fibre, di proteine e di sostanze come la caffeina o il sale, esattamente come ridurre l’apporto di vitamina D, rappresenta un modo rapido per causare l’abbassamento dei livelli di calcio nell’organismo.

Inoltre, anche alcuni disturbi cronici potrebbero dare il loro contributo nella carenza di calcio: tra di essi la celiachia o le malattie renali, senza dimenticare l’assunzione prolungata di farmaci corticosteroidi.
Pertanto, a fronte di quanto detto finora, come puoi riequilibrare i livelli di calcio?

Metodi per aumentare il calcio nell’organismo

Come abbiamo esaminato, la dieta è la principale causa della mancanza di calcio: da questo deduci anche tu che è proprio attraverso il cibo che è possibile riportare a buoni livelli le riserve di calcio.

Qualora tu soffrissi di questa carenza, sarebbe opportuno che consumassi specifici alimenti, come i latticini, le uova, il pesce e i frutti di mare, nonché molta frutta e verdura, come arance, fichi, cavoli, spinaci, broccoli o mandorle, ma anche diversi legumi, come ceci e fagioli.

Di pari passo con una buona alimentazione vi è l’opportunità di assumere alcuni integratori mirati a ristabilire i corretti livelli di calcio: a questo proposito, è bene selezionare attentamente la tipologia di prodotto, tenendo conto dell’indicazione delle dosi giornaliere e della durata totale del trattamento.

Pertanto, è sempre opportuno rivolgersi al proprio dentista per ricevere consigli e indicazioni precise.

Insomma, il calcio è fondamentale per il benessere del tuo organismo: prestare attenzione ai suoi livelli è indice di cura verso il proprio corpo per una salute forte e duratura!

GLI STRUMENTI DEL DENTISTA

Ti è mai capitato di andare dal dentista e rimanere sorpreso alla vista di tutti quegli strumenti in bella vista?
Se anche a te è venuta la curiosità di sapere cosa sono, come si chiamano e soprattutto a cosa servono, questa è l’articolo giusto per te.
Andiamo alla scoperta degli strumenti del dentista.

Gli strumenti più usati prima di cominciare la seduta

Uno dei primi strumenti che ti sarà certamente capitato di vedere e che il tuo dentista avrà usato, è quello chiamato ‘impianto di aspirazione‘.

Si tratta di quel tubicino che il dentista ti mette in bocca, collegato appunto ad un aspiratore, che serve per eliminare (cioè aspirare) la saliva che immancabilmente ti troverai a produrre.

Il riflesso della salivazione infatti è normale ed anzi è fisiologico, ed in alcune situazioni può essere anche abbondante.
È proprio il caso della seduta dal dentista dove, poiché devi stare il più fermo possibile, non puoi inghiottire né sputare la saliva.

Il dentista del resto non può lavorare se non vede bene nella tua bocca, e quindi si comincia sempre con questo strumento.
Rulli in cotone: ecco un altro strumento che viene usato dal tuo dentista prima di cominciare ad operare all’interno della tua bocca.

Si tratta di rulli che servono ad assorbire i pezzettini microscopici di denti prodotti ad esempio dalla trapanazione.
Entrambi gli strumenti si posizionano all’inizio e possono certamente risultare un pochino scomodi.

Devi sempre tenere presente che il tuo dentista lavora nel tuo interesse e quindi avere la visuale libera e soprattutto la bocca pulita, è fondamentale anche per la tua sicurezza.

Non sarebbe infatti buona norma se alcuni pezzettini di detriti (magari un pezzettino di una capsula vecchia) venissero inghiottiti.

Strumenti che si usano in seduta

Veniamo adesso agli strumenti che generalmente un professionista usa mentre lavora nella bocca.

Il primo, che non puoi fare a meno di notare, è lo specchio. Potrebbe sembrarti superfluo, ma in realtà lo usa per vedere zone altrimenti in ombra e inaccessibili. Potrebbe trattarsi della gengiva, o di una piccola perdita di sangue, o punti difficili da raggiungere con lo spazzolino per vedere se sono ben lavati.

Altro strumento molto utile è la sonda. Si tratta di quello strumento fatto in acciaio inossidabile, che serve per operare materialmente sui denti o sulle gengive. E’ uno strumento sterilizzato che il dentista poi riutilizza.

Veniamo adesso ad uno degli strumenti più temuti del dentista  ma che in realtà rappresenta quello più utile. il trapano.
Poiché quando il dentista lo utilizza tu sei sotto anestesia, non puoi sentire nulla. Eppure questo strumento, azionato generalmente con un pedale (perché naturalmente il dentista ha le mani occupate), si rivela un ottimo alleato in quanto è in grado di eliminare con pochi passaggi carie e altre parti del dente che devono essere rimosse.

A proposito del trapano, potrebbe interessarti sapere che ce ne sono di due tipi:

  • turbina: che sono azionati con l’aria compressa. Sapevi che questo tipo di trapano può raggiungere l’incredibile velocità di mezzo milione di giri al minuto?
  • elettrici: che come dice il nome stesso posseggono all’interno dei piccolissimi motori molto potenti. La loro velocità di rotazione è molto più bassa, non arrivando nemmeno, si fa per dire, a 50.000 giri al minuto.

La scelta dell’uno o dell’altro tipo dipende dall’esperienza del dentista. La turbina è più veloce e si usa per lavori che richiedono più prontezza.

Il micromotore è più preciso e si preferisce per i lavori, appunto, di precisione.
Ecco poi un altro strumento che si usa in seduta qualora un dente debba essere estratto.

Quello strumento che il dentista usa per togliere un dente si chiama appunto pinza o, altrimenti forcipe.
Non deve impressionarti questa procedura perché, oltre ad essere effettuata in anestesia, viene praticata con un attrezzo che si adatta perfettamente al dente da estrarre.

Si compone infatti di una parte che letteralmente circonda il dente ed aderisce in modo da essere utilizzato in tutta sicurezza e senza danni collaterali.

Gli ultimi strumenti usati in seduta

Poniamo il caso che il dentista abbia estratto un dente o abbia rimosso solo una parte di esso. Si sarà creato uno spazio vuoto che andrà necessariamente riempito per evitare infezioni o che residui di cibo vi finiscano dentro.

In questo caso userà quelli che si chiamano ‘strumenti per il riempimento‘.
Si tratta di strumenti che si presentano come dei cavi lunghi con un’estremità appiattita. Servono per spingere con delicatezza ma fermezza il materiale con cui il dentista riempirà lo spazio rimasto.

Come vedi quindi una seduta dal dentista non è poi così terribile, ed anzi, conoscendo gli strumenti puoi sentirti ancora più sicuro e tutelato, oltre che sempre protetto e sano.

Ceramica integrale e restauri estetici:

Negli ultimi anni in odontoiatria ci sono state rivoluzioni incredibili. Tecnologie impensabili fino a qualche anno fa e semplificazioni che hanno migliorato lo standard delle cure di ogni dentista! Ma quella che preferisco è forse anche quella meno diffusa:

L’ABOLIZIONE DEL METALLO!

Sì perché anche se i restauri in oro avevano una precisione probabilmente ineguagliabile e le otturazioni grigie potevano durare anche 30 o 40 anni c’è da dire che non erano affatto lavori estetici.

Il discorso è che alla base dell’utilizzo delle ceramica integrale (cioè senza metallo) e dei compositi (ossia i materiali da otturazione bianchi) c’è una filosofia che ha lentamente rivoluzionato l’odontoiatria a partire dagli studi del 1955 di Buonocore, per arrivare a quelli del 1982 di Nakabayashi: l’odontoiatria adesiva.

Se prima ci si basava solamente sulla ritenzione meccanica per tenere in sede corone e otturazioni metalliche, negli ultimi 30 anni l’adesione chimica alle strutture dentali è diventata sempre più efficiente e questo ha permesso di utilizzare e studiare materiali estetici sempre più belli che possano essere letteralmente incollati alle strutture dentali, aderendovi in maniera che a volte nemmeno l’occhio più allenato riesce a distinguere un dente vero da uno ricostruito.

Il vantaggio più grande dell’approccio adesivo è la possibilità di conservare molto più dente sano, perché non è necessario scavare dei pozzi di ritenzione per incastonare un pezzo di metallo nei denti. Questo vuol dire che ammesso e non concesso che al giorno d’oggi una otturazione bianca duri ancora effettivamente meno di una “piombatura”, il buco che devo fare nel dente per una otturazione bianca è 2-3 volte più piccolo che per una otturazione grigia. Per cui anche se durasse la metà del tempo, dopo 2-3 rifacimenti avrei ancora più dente sano che non ricorrendo a una otturazione grigia fin da subito.

Ma se in passato il dentista poteva essere giustificato dalle incertezze sulla durata dei materiali bianchi, al giorno d’oggi mettere del metallo in bocca è inaccettabile. I dentisti cresciuti col metallo possono mostrare tutte la letteratura scientifica , ma oggi l’odontoiatria prevede restauri parziali adesivi in ceramica integrale o in composito. E quando proprio si deve ricorrere ad altri materiali, come nel caso delle protesi su impianti o per mascherare denti resi scuri da vecchie ricostruzioni, si utilizza lo zirconio (o meglio l’ossido di zirconio, detto zirconia), un materiale bianco che offre comunque colorazioni in tinta coi denti e che garantisce la possibilità di mimetizzare i restauri in maniera eccellente. E se proprio serve inserire dei perni all’interno dei denti, si utilizzano quelli in fibra di vetro o di quarzo, che sono trasparenti o bianchi!

ATTENZIONE AL TUO SORRISO: CONTA MOLTO PIU’ DI QUANTO TI ASPETTERESTI!

Penso tu ti sia accorto che quando vedi per la prima volta una persona che non conosci sei fortemente influenzato da particolari estetici del suo aspetto fisico. Una persona con una caratteristica del viso particolarmente “anti-estetica” ti darà immediatamente un’impressione negativa.

So che è sbagliato, perché magari è la persona più buona, gentile, meritevole ed intelligente del mondo ma la tua PRIMA IMPRESSIONE sarà negativa.

Questo è l’EFFETTO ALONE.

Vale anche al contrario, e questo è il motivo per cui nelle pubblicità si utilizzano solo modelli e modelle affascinanti. Perché ci danno istintivamente un’impressione positiva anche se poi magari non è proprio la miglior persona del mondo.

CI SONO UNA MAREA DI SITUAZIONI IN CUI LA PRIMA IMPRESSIONE E’ FONDAMENTALE!!

Pensa ad esempio ad un colloquio di lavoro, alla presentazione di un progetto presso un cliente, o alla semplice relazione commerciale con un cliente che i negozianti hanno decine di volte al giorno… o magari ad un esame orale fondamentale con degli esaminatori che non ti hanno mai visto prima.

Basta una caratteristica “negativa” del tuo viso per farti giudicare negativamente in toto. E questo non perché l’altra persona è superficiale! Ma semplicemente perché il cervello di tutti noi funziona in questo modo.

E sai qual è l’aspetto del viso che più frequentemente ne compromette l’estetica?

Hai indovinato: IL SORRISO.

E spesso purtroppo anche se ci sono dei difetti evidenti non ce ne accorgiamo perché siamo abituati a vederci così… oppure ce ne rendiamo conto e prendiamo l’abitudine di non sorridere mai o di coprire i denti con la mano!

Ma possono esserci una marea di difetti che vengono immediatamente notati da chi ci vede la prima volta:

denti storti, denti troppo scuri, denti troppo piccoli, denti rotti o consumati, denti macchiati, otturazioni o capsule vecchie che sembrano finte a un chilometro… gengive ritirate che espongono la radice e fanno sembrare i denti molto lunghi.

Fortunatamente oggi possiamo intervenire in modo molto più conservativo di un tempo su queste situazioni ripristinando un’estetica ottimale senza creare danni aggiuntivi ai denti, senza devitalizzarli e senza usare nessun materiale metallico che prima o poi rischierebbe di diventare evidente.

Vedi, proprio come abbiamo fatto con questa giovane paziente nel fiore dei suoi anni e nel pieno della sua carriera lavorativa.

prima
dopo

Se pensi che il tuo sorriso possa essere migliorato e vuoi capire come fare, puoi rivolgerti a noi di Dental One !!!

PERCHE’ I DENTI DEVITALIZZATI SI ROMPONO SPESSO E COME EVITARLO

I denti devitalizzati sono a rischio di frattura se non vengono protetti adeguatamente!

Perché accade questo?

Innanzitutto ci sono delle ragioni chimiche. 

Senza nervo, il dente risulta “disidratato” e assume una consistenza più “vetrosa” che lo rende più soggetto a incrinature e fratture.

Ma il problema principale è di natura meccanica.

Cerco di spiegartelo con delle immagini.

Quando il dente viene sottoposto a dei carichi di masticazione la natura ha impostato una anatomia adeguata a sostenerli.

Ma se il dente si caria, e spesso questo accade tra un dente e l’altro, per rimuovere la carie si abbatte una delle creste che uniscono la parte esterna del dente a quella interna.

Se la carie arriva al nervo e quindi si deve procedere con la devitalizzazione, il dente deve subire un altro buco profondo in centro alla sua struttura, per permettere al dentista di accedere al nervo da rimuovere. 

A questo punto due terzi del “terrapieno” che univano la parete del dente rivolta verso la guancia a quella interna (verso il palato o la lingua) non ci sono più e se per caso la carie coinvolgeva anche l’altro punto di contatto del dente ecco che le due pareti residue non sono più collegate tra loro nella zona che subisce i carichi di masticazione.

A questo punto l’unica porzione di dente che unisce le due pareti è il pavimento del dente, sotto il livello della gengiva, dove iniziano le radici. 

Le due pareti residue del dente, ora, quando masticano attivamente, scaricano le forze su una superficie molto più lunga e funzionano proprio come delle leve, che potranno creare una frattura nel dente proprio a livello del pavimento situato sotto la gengiva

Risultato? 

Spesso il dente va estratto.

In qualche caso si riesce ancora a recuperarlo ricorrendo a un intervento che si chiama “allungamento di corona clinica” che prevede di abbassare gengiva e osso per poter “acchiappare” ancora un po’ di dente per incapsularlo.

Come evitare questo PROBLEMA DIFFUSISSIMO?

Semplicemente togliendo dalla sollecitazione masticatoria le superfici residue del dente. 

Questo si ottiene abbassando il dente di 2-3 mm e incollando su questo una ricostruzione che prepara il tecnico in laboratorio. Questa tipologia di ricostruzione si chiama intarsio e permette di risparmiare molta sostanza dentale sana rispetto all’altra classica modalità di ricostruzione dei denti devitalizzati che è la classica corona in ceramica o capsula come la conoscono alcuni pazienti.

Corona in ceramica

Una terza soluzione adottabile in alcuni casi è di fare semplicemente una otturazione dove il dentista ricostruisce lui a mano libera, magari aiutato da apposite guide, le cuspidi del dente, soluzione consigliabile solo quando le pareti residue del dente sono ancora abbastanza spesse.

Il messaggio che volevo trasmetterti è che se un dente è devitalizzato le parti residue del dente devono essere tolte dalla masticazione ricoprendole, fatta eccezione per alcuni casi rari in cui la struttura del dente è ancora abbastanza robusta da poter sostenere i carichi di masticazione.

Purtroppo ogni mese vediamo in urgenza persone che si presentano perché hanno sentito un “crack” e hanno male e spesso il dente è ormai da togliere.

Sovente sul dente devitalizzato viene fatta una semplice otturazione per far risparmiare o per fare prima, ma questa scelta rischia di portarti a una spesa maggiore sia in termini biologici, sia a livello economico, perché la soluzione sarà quella di estrarre il dente e mettere un più costoso e meno naturale impianto.

RICOSTRUZIONE ESTETICA IN COMPOSITO:

Presentiamo di seguito un caso di ricostruzione estetica di un incisivo laterale:

La paziente si è presentata presso i nostri studi con un evidente inestetismo dentale, evidenziando la necessità di risolvere il problema.

Non potendo trattare l’elemento protesicamente  si è optato per la ricostruzione in composito. Il lavoro eseguito, di carattere altamente estetico, ha permesso alla nostra paziente di mantenere una corretta e funzionale occlusione, donando al dente un visibile miglioramento estetico.

prima
dopo

Le ricostruzioni estetiche in composito sono indicate, infatti, per: migliorare il colore dei denti (denti gialli, denti scuri, denti macchiati) migliorare le forme dei denti (denti storti, denti fratturati) allineare la posizione dei denti.

Per informazioni e prenotare una visita contattaci :

Genova

Via dei Macelli di Soziglia 17r 16123 Genova

genova@dentalone.it 010.9912857 329.7535205

Genova San Fruttuoso

Via Donghi 20-22 rr 16132 Genova

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Varazze

Via San Rocco 3/1 17019 Varazze (SV)

varazze@dentalone.it 019.7702017 327.3357085

DENTI FISSI IN UN SOLO GIORNO? ORA È POSSIBILE!

Grazie alla moderna Implantologia puoi avere una dentatura completa e funzionale in meno di 24 ore!

L’implantologia è una tecnica odontoiatrica che permette di sostituire i denti mancanti con radici artificiali inserite nell’osso (impianti), ricostruendone l’aspetto naturale.
Gli impianti dentali possono essere utilizzati per sostituire denti singoli, gruppi di denti oppure l’intera arcata dentale senza bisogno di sostegno da parte dei denti vicini, con il vantaggio di riacquistare in breve tempo una dentatura fissa, esteticamente gradevole e perfettamente funzionante.
Gli impianti dentali sono costituiti da Titanio, un metallo bioinerte che a contatto con l’osso non provoca reazioni di “rigetto”.
Dove sussistano le condizioni,Dental One,si avvale della tecnica “a carico immediato”, che permette di posizionare gli impianti e fissare i denti entro 24 ore, garantendo così l’immediata riabilitazione della dentatura.

LA TECNICA TRANSMUCOSA.

Con la Tecnica Transmucosa ottieni il tuo impianto:

  • Senza bisturi.
  • Senza punti di sutura.
  • Senza ematomi o gonfiore.

SOSTITUISCI UN SINGOLO DENTE OPPURE TUTTI I DENTI CON LA MINIMA INVASIVITÀ E CON TEMPI DI RECUPERO RAPIDISSIMI!

La nuova tecnica Implantologica ALL on Four (All on 4) potrebbe fare al caso vostro nel caso in cui abbiate già una dentiera oppure uno scheletrato e dovete estrarre gli ultimi denti rimasti.

  • Questa soluzione è ideale se desiderate avere denti fissi in modo rapido, semplice e senza dolorosi interventi di innesto osseo.
  • Questa tecnica può essere applicata anche chi è edentulo (privo di denti) già da molto tempo.
  • Questo intervento è effettuato dopo lo studio di panoramica e TAC delle arcate dentarie del paziente .
  • Se ci sono determinate condizioni l’intervento può essere eseguito con la tecnica transmucosa (a discrezione del medico)

Un altro grande vantaggio che ne deriva dal metodo All on 4  è il carico immediato, sugli impianti inseriti vengono fissati i vostri nuovi denti fissi nell’arco della stessa seduta o al massimo in una seconda seduto a distanza di pochi giorni.

Grazie al carico immediato se ci sono determinate condizioni non è più necessario aspettare mesi prima di masticare sui nuovi denti!

Per maggiori informazioni non esitate a contattarci in una delle nostre 3 sedi :

Genova

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La cura e la prevenzione dei denti a Carnevale

Arriva quel periodo dell’anno dove si mangiano frittelle, chiacchiere e tani altri dolci ricchi di zuccheri: nocivi per la nostra salute orale. Ovviamente non dobbiamo rinunciare a tutto ciò. Tuttavia occorre prendersi cura della propria salute orale seguendo delle semplici regole.

Mangiare cibi zuccherati solo durante i pasti

Mentre si pranza o si cena, la saliva prodotta in bocca neutralizza la produzione degli acidi batterici.

Non stuzzicare tra i pasti

Oppure, se si fanno degli spuntini con cibi zuccherati tra un pasto e l’altro, bisogna lavarsi i denti il prima possibile per prevenire una carie. In mancanza di uno spazzolino da denti, sarebbe consigliabile masticare una gomma senza zucchero per aumentare la quantità di saliva in bocca ed eliminare gli acidi che si potrebbero formare all’interno della cavità orale.

Assicurarsi di lavare i denti almeno due volte al giorno

per prevenire carie e la formazione di placca e tartaro. L’ideale sarebbe lavare i denti dopo ogni pasto. Inoltre, bisogna ricordarsi di usare il filo interdentale almeno una volta al giorno per mantenere denti e gengive sani e forti. Oltre allo spazzolamento quotidiano e al filo interdentale, un collutorio antimicrobico aiuta a ridurre i batteri e a prevenire le carie.

Bere molta acqua.

L’acqua contiene fluoro e calcio che aiutano a proteggere i denti rafforzando lo smalto. L’acqua inoltre aiuta ad idratare la bocca evitando infezioni e rallentare la formazione di tartaro.

Quindi a Carnevale, qualche dolcetto si può mangiare, ma non bisogna dimenticare la pulizia costante e quotidiana dei denti. Praticare un’accurata igiene orale aiuta a mantenere una bocca sana.

Assicurati di visitare regolarmente il tuo dentista anche durante le vacanze.

Se hai ulteriori dubbi o domande non esitare a contattarci!

Dental One Soziglia 010/9912857

Dental One Donghi 010/508017

Dental One Varazze 019/7702017

Perchè si forma il tartaro?

Come avviene la formazione del tartaro? Quando non viene effettuata una corretta e frequente igiene orale, i batteri presenti nella bocca, insieme ad altre sostanze presenti nei cibi come zuccheri, carboidrati e proteine, formano la placca batterica, una sottile pellicola che ricopre i denti all’altezza della gengiva.

Ne garantisce la rimozione completa l’intervento del dentista o dell’igienista dentale con strumenti appositamente manovrati, in un processo chiamato detartrasi o ablazione tartaro. 

Il tartaro ha un colorito giallognolo, ma raramente può subire variazioni di colore dal bianco al grigio scuro. Ciò dipende dalle sostanze con le quali viene a contatto. Ad esempio il fumo di sigaretta tende a scurirlo.

Ci sono due tipologie di tartaro:

  • Il tartaro che si trova sulla parte esterna dei denti: si forma in breve tempo, presentandosi sotto forma di piccole incrostazioni bianche o giallognole sul dente.
  • Il tartaro che si trova sotto la gengiva, all’interno delle tasche parodontali, è di colore rossiccio per via di piccole emorragie gengivali.

Quest’ultimo tipo di deposito di tartaro non è visibile nell’immediato, ma è molto pericoloso perché spesso è l’origine di malattie come la parodontite . Questi depositi di batteri, infatti, possono essere tossici per i tessuti molli.

Il tartaro sottogengivale spesso provoca alitosi.

Il formarsi di carie inoltre, è legato alla presenza di tartaro e batteri in bocca.

COME SI FORMA IL TARTARO NEI DENTI?

Dopo i pasti i residui di cibo che rimangono in bocca sono attaccati da alcuni batteri che formano sulla superficie dei denti una patina incolore, detta anche placca batterica . Placca e tartaro sono strettamente correlati: se la prima non viene rimossa attraverso la classica igiene orale domiciliare entro 12-18 ore, si calcifica iniziando a produrre depositi di tartaro.

La placca si associa a sali calcarei e fosfati presenti nella saliva e forma una concrezione dura e molto adesiva. Proprio per questo i depositi si trovano più spesso vicino alle ghiandole salivari.

Per reagire all’attacco batterico, la gengiva si gonfia e si allontana sempre più dal dente. Il solco gengivale aumenta fino a formare una tasca in cui penetrano più di 400 tipi diversi di batteri che possono esserci nel cavo orale.

Questi microrganismi patogeni possono vivere anche in assenza di ossigeno, quindi riescono a proliferare nella tasca paradontale causando seri danni alle strutture di sostegno del dente.

I sintomi iniziali sono una maggiore mobilità dentale, sanguinamento gengivale e dolore diffuso, fino alla definitiva caduta del dente.

In alcuni casi l’infezione può migrare nel circolo sanguigno e coinvolgere anche altri tessuti o organi.

Prima di arrivare a questa situazione , vi consigliamo di fare delle sedute di igiene dentale minimo due volte all’anno.

Noi di Dental One abbiamo fissato con i nostri pazienti un protocollo di richiamo e alla scadenza del tempo stabilito dall’igienista effettuiamo il richiamo , cosi da essere il più possibile regolari nell’ igiene orale .

Per info contattateci allo 010/9912857

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