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Tag: denti

Alitosi cause e rimedi :

L’alitosi, che non è altro che alito cattivo, è una condizione molto spiacevole che può provocare disagio nella persona, in particolare nei rapporti sociali. In molto casi, per fortuna, le cause dell’alitosi si rivelano semplici da individuare e contrastare.

In questo articolo troverete qualche consiglio per avere sempre un alito fresco.

1. Prenditi cura della tua igiene orale

Sovente la causa dell’alitosi si ritrova in un’igiene orale non abbastanza accurata.

Per un’igiene impeccabile contro l’alitosi è molto importante:

  • sottoporsi a detartrasi almeno due volte all’anno o seguendo le indicazioni del tuo dentista.
  • assicurarsi di lavare i denti dopo ogni pasto senza dimenticarsi di pulire la lingua (con lo spazzolino o con uno strumento apposito) e di usare il filo interdentale almeno una volta al giorno.
  • utilizzare un collutorio, ma senza farne uso smodato. Se contiene oli essenziali, questi aiutano a contrastare i cattivi odori, ma hanno proprietà astringenti che, in caso di abuso, potrebbero seccare il cavo orale.

2. Fai attenzione all’alimentazione

  • Cercare di evitare i cibi troppo speziati, difficilmente digeribili o famosi per il loro effetto negativo sull’alito (come aglio e cipolla).
  • Mangiare molta verdura cruda, come sedano e finocchio, che aiuta a rinfrescare la bocca e a produrre saliva. La saliva è infatti la naturale difesa della nostra bocca contro batteri e cattivi odori.
  • Non dimenticare di bere molto e spesso: l’acqua aiuta a ripulire la bocca dai residui di cibo e dai batteri, oltre a mantenerla adeguatamente idratata.

3. Applica le abitudini per un alito fresco

È meglio evitare fumo e alcool per quanto possibile, in quanto favoriscono la secchezza delle fauci e sono nemici dell’alito.

Non bisogna esagerare con il caffè poiché la sua acidità facilita la riproduzione dei batteri che causano il cattivo odore.

4. Prova alcuni rimedi naturali contro l’alitosi

chiodi di garofano sono perfetti per profumare l’alito: prova a masticarne uno all’occorrenza. Si può anche preparare un infuso da usare come collutorio.

Le tisane possono rivelarsi un valido aiuto, ad esempio al finocchio, all’anice o allo zenzero.

Si può provare anche a sciacquare la bocca con qualche goccia di olio essenziale diluita in un bicchiere d’acqua: scegli un olio con proprietà antibatteriche, antinfiammatorie o depurative, come tea tree, salvia, mirra o bergamotto.

Cosa s’intende per dentiera?

La dentiera è una protesi dentaria rimovibile che rimpiazza denti della bocca che non ci sono più. Quando si parla di dentiera pertanto s’intende una protesi mobile.

La dentiera è costituita da due parti una parte rosa che simula la gengiva ed una parte bianca costituita dai denti protesici. Entrambi le parti sono fatte di resina acrilica anche se i denti talvolta possono anche essere in composito o in ceramica.

Dentiera fissa

Il termine dentiera fissa o protesi dentaria fissa sono dei termini impropri in quanto servono per indicare una protesi fissa. La protesi fissa viene cementata su denti naturali monconizzati (denti limati). Serve per rivestire un dente indebolito da una carie, da una devitalizzazione o per migliorane l’estetica (corone dentali). In alternativa alle corone dentali, per evitare di limare i denti naturali, si può ricorrere alle cosiddette faccette dentali.

La protesi fissa su denti naturali può servire anche per rimpiazzare alcuni denti perduti (ponti dentali).

La protesi fissa, in assenza di denti naturali, può essere realizzata anche su impianti dentali e può essere avvitata o cementata.

Dentiera classica (protesi mobile totale)

È il tipo di protesi dentaria più comune che le vecchie generazioni usavano togliere di notte per metterle nel bicchiere. Oggi le dentiere non sono più quelle di una volta sono molto più belle, più performanti, più stabili senza doverle togliere durante le ore notturne.

Ovviamente nonostante i miglioramenti dei materiali e delle tecniche con cui vengono prodotte le dentiere queste non possono sostituire la protesi fissa.

protesi dentarie mobili di ultima generazione

Perché mettere la dentiera (mobile)

L’assenza prolungata dei denti comporta un riassorbimento rapido delle ossa mandibolari e mascellari accentuando l’aspetto vecchieggiante come riportato nella foto sottostante.

dentiera

Non masticare il cibo comporta problemi digestivi che con il tempo potrebbero diventare gravi con forti ripercussioni sullo stato di salute generale. Inoltre, le relazioni sociali di un individuo senza denti diventano pessime creando un’inevitabile isolamento sociale con ripercussioni sulla salute psicologica dell’individuo.

I vantaggi della dentiera

Rapidità. È una protesi che può essere realizzata in poche settimane.

Economicità. È davvero la protesi più economica che c’è sul mercato odontoiatrico (anche se la più difficile da realizzare).

Ottima igiene. Essendo la dentiera una protesi rimovibile questa può essere spazzolata e lavata nei migliori dei modi al di fuori del cavo orale in un luogo intimo e appartato.

Gli svantaggi della dentiera

Basculamenti. La dentiera può muoversi durante alcune movimenti estremi come quelli che si producono durante lo sbadiglio o quando si grida eccessivamente. Inoltre, soprattutto quando l’osso di supporto alle gengive è scarso ci potrebbero essere dei movimenti anche durante la masticazione.

Riempimento (ribasatura). Poiché fisiologicamente si riassorbe e quindi si modifica periodicamente la dentiera deve essere riempita con nuovo materiale in modo da dare nuova stabilità.

Sostituzione dei denti. Con il tempo i denti in resina acrilica della dentiera si consumano e cambiano di colore. Per avere sempre una buona estetica e per dare stabilità e continuità alla funzione masticatoria dopo alcuni anni i denti dovrebbero essere sostituiti.

Ecco alcuni consigli per abituarsi alla nuova dentiera

Se non si è già stati portatori di dentiera abituarsi comporta un ragionevole periodo di tempo. Vi diamo alcuni suggerimenti per ridurre questa fase intermedia.

Masticazione: iniziare a masticare scegliendo cibi morbidi evitando sostanze dure o appiccicose. Meglio all’inizio tagliare il cibo in piccoli pezzi; non addentare ma mordere con accortezza; masticare lentamente, e utilizzando contemporaneamente i denti posteriori di sinistra e di destra.

Conversazione.  Leggere, quando si è da soli, ad alta voce una rivista o un libro. Fate in modo che le labbra, le guance e la lingua si adattino al nuovo volume dato dalla dentiera appena indossata

Adesivi dentari. Gli adesivi per dentiera possono aiutare il paziente ad abituarsi alla nuova protesi ma è sempre meglio usarne pochissimo per evitare dipendenza.

Pulizia della dentiera

Pulire la dentiera con uno spazzolino e un prodotto apposito comprato in farmacia o al supermercato per evitare che i residui di cibo possano creare le condizioni ideali per la moltiplicazione di batteri che possono infiammare le gengive e/o conferire al proprio alito un cattivo odore.

Se si ha del tempo per rimanere da soli senza protesi si consiglia di usare le compresse effervescenti igienizzanti; queste vanno sciolte in un apposito contenitore all’interno del quale va inserita la dentiera per circa 15-20 minuti. Dopo di che le protesi vanno risciacquate sotto acqua corrente e indossate.

APPARECCHIO MOBILE E APPARECCHI NOTTURNI

La soluzione per il riallineamento dei denti.

L’apparecchio ortodontico mobile è un dispositivo medico che consente di risolvere alcune problematiche a carico dei denti che riguardano la crescita e la forma dell’osso mascellare. Nei bambini in età precoce, prima che abbiano sviluppato la dentatura definitiva, è possibile applicare l’apparecchio mobile per favorire una corretta crescita dell’ossatura del complesso facciale.

Quali sono i tipi di apparecchio rimovibili?

Ci sono tre diversi tipi di apparecchi rimovibili, ognuno con una caratterizzazione specifica:

  • meccanico, sfrutta una forza esercitata da viti, molle e archi per riallineare i denti storti;
  • funzionale, agisce sia sullo spostamento dei denti che sullo sviluppo delle ossa mascellari riuscendo a correggere le malocclusioni della bocca durante l’età dello sviluppo;
  • contenzione, serve per mantenere i denti nella posizione raggiunta alla fine di un trattamento ortodontico.

Come scegliere l’apparecchio giusto?

Non esiste un apparecchio giusto e uno sbagliato, molto dipende dal singolo caso, dall’età del paziente, dalla durata della terapia per il riallineamento dentale. Spesso l’apparecchio mobile si utilizza su soggetti in giovane età, infatti in questi casi un apparecchio fisso non apporterebbe gli stessi risultati sulla crescita ossea e sull’eventuale malocclusione. Molto però dipende dalla terapia decisa in fase preliminare, dopo aver studiato a fondo la specifica problematica che affligge il singolo paziente.

Quali sono i vantaggi dell’apparecchio mobile?

L’apparecchio dentale mobile svolge diverse funzioni di riallineamento dei denti, utilizzando una placca in resina che si posiziona sotto al palato del paziente, a cui sono collegati ganci in metallo, molle o altri tipi di accessori atti a riposizionare e disciplinare i denti e l’arcata mandibolare, ma soprattutto a migliorare la masticazione o a risolvere problematiche che riguardano la malocclusione.

Il principale vantaggio sta nella possibilità di togliere l’apparecchio, ad esempio quando si mangia o si fa sport. Si permette quindi al paziente una perfetta igiene orale e minori preoccupazioni che riguardano la presenza in bocca di un dispositivo ingombrante e “fastidioso”. La collaborazione del paziente e la sua precisione nel seguire le indicazioni del dentista sono essenziali per la corretta riuscita della terapia.

Quanto dura la terapia?

Non esiste una durata media dei trattamenti con apparecchio mobile, dipende dal singolo caso. Spesso, quando si tratta di bambini in età scolare, l’apparecchio può essere utilizzato per vari anni con le dovute modifiche da effettuare nel corso del tempo, che possono consistere anche in una periodica sostituzione dell’apparecchio ortodontico mobile.

Come installare l’apparecchio mobile?

Ogni singolo apparecchio mobile viene prodotto su misura per il singolo paziente e la sua specifica problematica. 

Alimentazione sana e salute dei denti:

Una corretta salute dentale parte dalla nostra alimentazione. Esiste uno stretto legame tra alimentazione e salute dei denti. Mangiare in modo scorretto può generare carie ed esporre a patologie gengivali di diversa gravità, che possono arrivare fino alla perdita dei denti (come nel caso della piorrea. Non servono molti sacrifici per una bocca in salute, ma solo attenzione e rispetto di alcune regole alimentari e di una buona igiene orale Vediamo insieme quali sono gli alimenti che fanno bene ai nostri denti.

Acqua e latticini

L’acqua si conferma alimento non solo per il corpo, ma anche per la salute dei denti, grazie al contenuto di calcio e fluoro. Deve essere bevuta in abbondanza e a fine pasto, specie se la dieta è stata acida. Anche infusi, tè e tisane, ma rigorosamente senza zucchero e pure al caffè a fine pasto, che non fa male ai denti. Il vino, avendo un alta componente acida, va bevuto entro la seconda portata, privilegiando quello rosso, piuttosto che bianco, che ha un’azione antibatterica per via dei polifenoli. Il latte e i suoi derivati sono una preziosa fonte di calcio, che permette di rinforzare i nostri denti.

Frutta e verdura fresche

Frutta e verdura fresche e al naturale non solo sono alcalinizzanti, ad alto contenuto di vitamine, calcio e fosforo preziosi per i denti, ma contribuiscono anche alla loro pulizia e a massaggiare le gengive. Vanno privilegiati frutti di bosco e uva, ricchi di polifenoli dall’azione antibatterica, banane e pere ma anche frutta secca che apporta fosforo e fluoro, due componenti dello smalto dentale, e di magnesio che invece tranquilizza la trasmissione degli impulsi nevosi e riequilibra il tono muscolare aiutando a risolvere problemi di bruxismo, cioè il digrigno dei denti mentre si dorme.Fra la verdura, i migliori sono broccoli, sedano e carote e i funghi ricchi di polifosfati.

Il peperoncino è un toccasana per la bocca, una punta di polvere di peperoncino rosso, che contiene capsaicina, diluito in mezzo bicchiere di acqua e poi fare tre sciacqui di un minuto ogni giorno per un mese riduce il bruciore in bocca. È un fenomeno fastidioso e frequente nelle donne durante e dopo la menopausa e negli anziani.Il cioccolato, rigorosamente fondente, con oltre il 70% di cacao amaro contiene preziose sostanze antibatteriche che riducono la formazione della placca e della carie.

Altri cibi

Gli altri cibi buoni per i denti. Stanno anch’essi alla base della piramide del sorriso perché contengono calcio e fosfato, che proteggono lo smalto dei denti e nutrono la saliva. Il consiglio è di mangiarli a fine pasto o dopo cibi e bevande acide. Uova ma anche lenticchie, piselli, ovvero alimenti ricchi di proteine, vitamine e sali minerali, alleati di denti e le gengive, che contribuiscono anche a contenere l’acidità del Ph.

Ma dopo un buon pranzo, occorre completare la salute della bocca con una corretta pulizia, lavando cioè i denti per evitare che l’acidità dei cibi masticati, attacchi lo smalto. È bene utilizzare uno spazzolino con dentifricio al fluoro, ma anche l’uso del filo interdentale o dello scovolino sono altrettanto importante.

Lavarsi i denti fuori casa ….

Spesso, quando ricordiamo ai nostri pazienti l’importanza dell’igiene orale costante durante il giorno, soprattutto dopo i pasti, ci chiedono come lavare denti fuori casa. Perché è facile rispettare le regole quando sei a un passo dal bagno con tutti i tuoi strumenti personali. Ma cosa accade quando devi lavarti i denti al lavoro? O quando sei in viaggio?

Nessun problema, è possibile risolvere ogni situazione nel miglior modo possibile. Oggi i. Nostri presidi domiciliari sono molto poco voluminosi, e quindi facilmente trasportabili, altrimenti esistono diversi kit da viaggio per ligiene orale e prodotti pensati per essere sempre al fianco di chi vuole curare la pulizia dello smalto anche quando non ha a disposizione il proprio spazzolino. Per continuare ad avere una buona igiene orale  e combattere la carie.

Quando conviene lavare i denti?

Anche quando si lavora fuori casa, o per i più piccoli si frequenta la mensa della scuola, le regole non cambiano: dobbiamo lavare i denti dopo ogni pasto. Per questo motivo è molto importante avere con sé tutto il necessario per prendersi cura dell’igiene orale fuori casa.

Come lavarsi i denti in ufficio

La soluzione migliore, in questi casi, è avere uno spazio nel bagno del personale che puoi riservare a spazzolino, dentifricio, lo scovolino e il filo interdentale. Molti uffici mettono a disposizione dei dipendenti un’area riservata: in questo modo non cambia niente rispetto alle tue abitudini casalinghe. Come fare in questi casi? Semplice, acquisti un kit da viaggio, con le caratteristiche consigliate dal tuo dentista.

Curare l’igiene orale in viaggio

Per chi si sposta spesso e ha bisogno di lavarsi i denti in stazioni, aeroporti e stazioni di servizio non c’è nulla di meglio del già citato kit da viaggio. Può capitare, però, di ritrovarsi in hotel e scoprire che nella valigia manca l’occorrente. Come fare? Basta ricordare che spesso le portinerie danno dei set che comprendono spazzolino e dentifricio. Possono bastare per lavare i denti prima di andare a dormire e al risveglio, subito dopo puoi comprare tutto ciò che ti serve in una qualsiasi farmacia.

Gomme da masticare: aiutano?

Situazione d’emergenza: non hai la possibilità di usare tutto il necessario per lavare i denti. Manca tutto? Acquista e mastica gomme allo xilitolo, aiutano a combattere i batteri che causano la carie .

LO SCOVOLINO E COME USARLO :

Lo scovolino per denti non è altro che uno spazzolino interdentale che rende più facile la pulizia tra un dente e l’altro. Includerlo nella propria routine aiuterà a mantenere la bocca sana e a prevenire le infiammazioni. Lo scovolino può essere utilizzato anche per la pulizia di apparecchi odontoiatrici e di impianti dentali.

Lo spazzolino classico raggiunge solo il 60% della superficie dentale. La placca dentale causata dagli avanzi di cibo, si accumula proprio in quelle zone più difficili da raggiungere dallo spazzolino. Lo scovolino è in grado di rendere più completa la pulizia e, di conseguenza, di eliminare più placca oltre che evitare futuri problemi di tartaro.

Scegliere la giusta misura

Per avere il miglior risultato possibile è necessario scegliere la giusta misura dello scovolino per denti. Molto probabilmente avrai bisogno di misure differenti in base agli spazi interessati. Il dentista potrà aiutarti nella scelta. È possibile anche acquistare delle confezioni in cui sono presenti più dimensioni per trovare quella più adatta alle proprie esigenza.

Come si utilizza lo scovolino?

È necessario utilizzare lo scovolino una volta al giorno, preferibilmente la sera. Occorre spostarlo avanti e indietro alcune volte per ogni spazio interdentale.

Esistono dei dentifrici specifici da utilizzare con questo tipo di spazzolino. Quelli classici infatti contengono sostanze abrasive che possono essere dannose. Lo scovolino andrebbe cambiato come un normale spazzolino. Ovvero quando le setole risultano rovinate.

Perché utilizzare lo scovolino per denti?

L’utilizzo dello scovolino contribuisce ad un’accurata pulizia dei denti e aiuta le gengive a rimanere sane. Il cibo e la placca che si forma tra un dente e l’altro portano ad una situazione degenerativa.

Tra i denti si nasconde il 40% della superficie totale, ma qui risiede il l’80% dei problemi. Pulendo questa parte aiuta a prevenire malattia gengivali e carie dentali. La maggior parte delle radiografie vengono fatte per verificare la presenza di carie in queste aree nascoste. Lo scovolino non solo previeni le carie, ma anche malattie più gravi ad ossa e gengive.

Scovolino e filo interdentale

La maggior parte delle persone non utilizza il filo interdentale , Solitamente il problema è la difficoltà nell’utilizzo e la scomodità. Ciononostante si tratta di un ottimo metodo per la pulizia interdentale. Se già si utilizza il filo sarebbe meglio continuare ad utilizzarlo. Il problema è che solitamente i denti posteriori sono quelli più soggetti a malattie e carie . Lo scovolino per denti è molto più comodo da utilizzare in questi punti. Questo si può passare tra i denti con una sola mano e lo rende molto più pratico. Grazie a questi punti a favore è molto più probabile che una persona utilizzi lo scovolino rispetto al filo interdentale.

Un altro vantaggio dello spazzolino interdentale è la sua flessibilità. Il filo ha qualche limitazione in quanto forma una linea retta. Le setole dello spazzolino invece non hanno questo problema.

Gengive sanguinanti

Quando si inizia ad utilizzare lo scovolino per denti è possibile che le gengive inizino a sanguinare. Non si tratta di una cosa di cui preoccuparsi. Solitamente si tratta di un’infiammazione preesistente che provoca l’indebolimento dei vasi sanguigni. Questa è dovuta alla placca che non è stata rimossa a causa di un’igiene orale poco adeguata. Una volta rimossa la placca la gengiva guarirà e non sanguinerà più. Se però quest’ultimo persiste è consigliato andare dal dentista per scoprire la causa e risolvere il problema.

Gengivite e come curarla :

Anche se puoi aver notato alcuni segni di disturbo gengivale come gengive che sanguinano, gengive gonfie o arrossate, potresti non essere consapevole di avere problemi gengivali finché non effettui una visita dal dentista. Dal momento che la gengivite, il primo stadio dei disturbi gengivali, può non essere dolorosa, spesso chi ce l’ha non se ne accorge. Può anche passare inosservata nei fumatori, visto che il fumo può nascondere i primi sintomi.

Per questo motivo è molto importante andare dal dentista per controlli regolari, dal momento che l’esame di un professionista può individuare i sintomi dei disturbi gengivali anche se non sono manifesti, permettendoti così di prendere provvedimenti prima che peggiorino.

La gengivite è spesso provocata dall’accumulo della placca batterica sulle superfici dei denti o negli spazi interdentali. Se non viene rimossa, ad esempio con l’uso regolare dello spazzolino, può irritare le gengive, provocandone l’arrossamento e il gonfiore nonché il sanguinamento e, con il passare del tempo, una recessione graduale. Nei casi più gravi, le gengive possono essere talmente danneggiate da coinvolgere anche gli altri tessuti di sostegno del dente, fino all’osso.

Questa è la fase avanzata del disturbo gengivale: si chiama parodontite, è irreversibile e può causare la perdita dei denti.

COME PUOI PROVARE A FERMARE LA GENGIVITE?

Se il dentista ti diagnostica una gengivite, ti darà consigli su come trattarla a casa per impedirne il peggioramento.

La chiave per il successo del trattamento consiste nel controllare l’accumulo di placca batterica con delle buone abitudini di igiene orale.

La prima cosa è lavarsi i denti due volte al giorno usando la tecnica corretta  per assicurarti di avere denti e gengive davvero puliti. Se sei a rischio di problemi gengivali gravi il dentista può suggerirti strumenti di pulizia specialistici per le zone difficili da raggiungere. Ad esempio spazzolini interdentali o monociuffo, o filo interdentale per rimuovere la placca dalle zone difficili, come gli spazi interdentali.

Secondo passo: usa un dentifricio  specifico per ridurre l’accumulo della placca.

Se hai sintomi gravi, persistenti o più frequenti di disturbo gengivale, allora il dentista potrebbe consigliarti un breve trattamento con un collutorio a base di clorexidina, oltre a lavarti i denti due volte al giorno. La clorexidina agisce riducendo la placca batterica  che può provocare i disturbi gengivali e ostacolandone l’adesione alle superfici dei denti.

QUANDO SPUNTANO I DENTI?

Si definisce come dentizione il processo di comparsa dei denti all’interno del cavo orale.

In rapporto a tale processo, si possono distinguere una dentatura decidua (formata dai cosiddetti denti da latte) e una dentatura permanente.

La dentatura decidua consta di 20 elementi dentari, 10 per ogni arcata: 4 incisivi, 2 canini e 4 molari.

La dentatura permanente è formata invece da 32 elementi, 16 per ogni arcata: 4 incisivi, 2 canini, 4 premolari e 6 molari.
Quasi tutti i denti permanenti sostituiscono i corrispettivi decidui, tranne i molari permanenti che non hanno un dente deciduo soprastante. Infatti sono i premolari permanenti ad erompere al posto dei molari decidui.

dentizione bambini
  • I primi denti ad erompere nei bambini sono gli incisivi centrali inferiori all’età di 5-7 mesi, seguiti dai superiori a 6-8 mesi.
  • Successivamente si avrà l’eruzione degli incisivi laterali inferiori e superiori (rispettivamente 7-10 mesi e 8-11 mesi).
  • Eromperanno poi i primi molari a 10-16 mesi, i canini a 16-20 mesi e i secondi molari a 20-30 mesi.
  • Tra i 6 ed i 12 anni si osserva la cosiddetta dentizione mista, caratterizzata dai decidui che esfoliano man mano e dai permanenti in via di eruzione.
  • Intorno ai 6 anni erompono in arcata i primi molari permanenti, ai 6-7 anni gli incisivi centrali, ai 7-8 gli incisivi laterali, ai 9 anni i primi premolari, ai 9-11 anni i canini, ai 10-11 anni i secondi premolari e ai 12 i secondi molari, infine i terzi molari possono erompere dai 17 ai 30 anni o spesso rimangono inclusi.

I primi denti all’età di 5-7 mesi.

Ricordatevi che anche i denti da latte possono cariarsi , e una carie può causare dolore e difficoltà a masticare, fino ad approfondirsi e arrivare alla polpa provocando un ascesso. È quindi indicato ricostruirlo con delle otturazioni in resina composita.
Ricordiamoci che è importante curare sempre le carie, soprattutto dei molari decidui, anche per evitare di perdere precocemente il dente da latte che, lasciando uno spazio vuoto, inviterebbe i denti vicini a spostarsi per chiuderlo, sottraendolo così al futuro dente permanente. Se invece il dente è troppo cariato, e impossibile da ricostruire, viene estratto, e si valuta la possibilità di utilizzare un mantenitore di spazio.

Il nostro suggerimento è comunque di prevenire sempre la carie! Come?

Pulendo bene i denti dopo i pasti con spazzolino e filo interdentale, usando dentifrici al fluoro, curando l’alimentazione, facendo visite di controllo regolari dal dentista, aiutandosi con sigillature e specifiche lacche a protettive se necessario!

Meglio lo spazzolino elettrico o quello manuale? Il consiglio della Dental One :

Con questo articolo la Dental One vi vuole illustrare le principali differenze tra lo spazzolino elettrico e quello manuale. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di queste due tipologie di spazzolino? Quello elettrico garantisce davvero una pulizia dei denti più accurata rispetto la versione manuale?

Chiariamo subito che, elettrico o manuale, ciò che più conta è imparare a utilizzare in maniera ottimale lo spazzolino scelto e dedicare il giusto tempo alla pulizia dei denti.

LO SPAZZOLINO ELETTRICO

In commercio esistono diversi modelli di spazzolini elettrici, ma la modalità di spazzolamento è pressoché la stessa. Esistono spazzolini elettrici con testine rotonde o rettangolari, in grado di eseguire movimenti rotatori, oscillatori, laterali a bassa o alta frequenza.

Il consiglio di noi in Dental One è quello di acquistare spazzolini elettrici con testine rotanti circolari, che assicurano movimenti oscillatori e rotatori tali da rivelarsi più efficaci sia per la rimozione della placca, sia per la prevenzione del sanguinamento gengivale.

LO SPAZZOLINO MANUALE

Se scegliamo uno spazzolino manuale, è nostro compito eseguire i giusti movimenti. Tuttavia, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, anche lo spazzolino manuale è realizzato per garantire una tecnologia piuttosto avanzata.

In genere lo spazzolino manuale presenta un manico dal design ergonomico, così da garantire una buona presa. Le setole, a seconda della loro forma, sono studiate per rispondere a diverse esigenze: raggiungere i punti più inaccessibili, lucidare e sbiancare i denti, massaggiare le gengive. Molti spazzolini manuali presentano anche dei tamponi pulisci lingua.

LO SPAZZOLINO DA SOLO NON BASTA

Secondo l’Associazione Nazionale dei Dentisti, lo spazzolino da solo non è comunque sufficiente a pulire bene i denti. Con lo spazzolino riusciamo a raggiungere solo il 40% della superficie da trattare e a rimuovere appena il 42% della placca. Non è quindi così determinante decidere se utilizzare uno spazzolino elettrico o manuale, quanto adoperarlo nel modo corretto.

Per una corretta igiene orale è necessario utilizzare anche il filo interdentale, che permette di rimuovere in profondità i residui di cibo. Ugualmente utile è il collutorio, che uccide i germi nei luoghi più difficili da raggiungere, riducendo così l’accumulo di placca batterica.

LA GIUSTA TECNICA DI SPAZZOLAMENTO

Che scegliate uno spazzolino elettrico o manuale, dunque, è la tecnica di spazzolamento a fare la differenza. Per pulire gli incisivi nel modo corretto, lo spazzolino va sempre mosso in direzione perpendicolare alla gengiva e sempre dalla gengiva verso il dente. Per pulire le fasce laterali, lo spazzolino va invece inclinato di 45°, così da rimuovere la placca batterica dal solco gengivale.

Altro fattore fondamentale per una corretta igiene orale è il tempo: per spazzolare correttamente i denti è necessario impiegare almeno 2 minuti per 2 volte al giorno. Più spesso accade che il tempo dedicato allo spazzolamento sia inferiore al minuto. Lo spazzolino elettrico è perciò più indicato per quanti non dedicano sufficiente tempo alla pulizia dei dente; utilizzando uno spazzolino manuale occorre più tempo per rimuovere le stesse percentuali di placca che vengono rimosse in un minuto da quello elettrico.

IL NOSTRO CONSIGLIO:

Lo spazzolino ideale è quindi quello che permette un facile impiego e un’adeguata eliminazione della placca. Se una persona ha sempre utilizzato lo spazzolino manuale con una tecnica di spazzolamento efficace, non ha motivo di passare a uno spazzolino elettrico. Di contro, lo spazzolino elettrico è estremamente utile per tutti coloro che possono avere difficoltà nell’uso dello spazzolino manuale: bambini, anziani e persone con limitata mobilità a braccia o mani. Alcuni modelli di spazzolini elettrici sono inoltre dotati di sensori di pressione, che segnalano una pressione eccessiva di spazzolamento, e di timer, che misurano il tempo effettivo di spazzolamento.

Recenti studi riportano che gli spazzolini elettrici con movimento rotatorio-oscillatorio rimuovono la placca e riducono la gengivite più efficacemente rispetto agli spazzolini manuali.

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